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La ciclotimia è un disturbo dell’umore che vede l’alternarsi di fasi ipomaniacali ed episodi depressivi non severi. L’individuo può passare, infatti, da periodi di estrema euforia, marcato ottimismo, aumentata produttività e forte energia, a periodi in cui sperimenta tristezza, angoscia, senso di vuoto, di inutilità e di colpa, stanchezza e fatica.

Si tratta di una condizione che, se non trattata, può avere serie ripercussioni sulla vita dell’individuo. Per tale motivo, l’intervento tempestivo è di fondamentale importanza. Con la terapia, infatti, è possibile alleviarne i sintomi e prevenire eventuali ricadute. Continua a leggere per approfondire l’argomento.

Il disturbo ciclotimico, nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), viene classificato come una forma meno grave del disturbo bipolare di tipo I e II. Il termine “ciclotimia” deriva dal greco ed è composto da “kuklus”, che significa “cerchio”, e “thumos”, che vuol dire “umore”. Si tratta, quindi, di un disturbo dell’umore, caratterizzato da un’alternanza di episodi maniacali ed episodi di moderata depressione. A distinguerlo dal disturbo bipolare di tipo I e II sarebbe la severità della condizione, in quanto la ciclotimia presenterebbe un quadro sintomatologico meno severo.

La ciclotimia vede un alternarsi di periodi ipomaniacali, in cui il soggetto mostra un certo grado di euforia ed eccitazione, e di episodi moderatamente depressivi, caratterizzati da una depressione lieve o moderata. È possibile suddividere la sintomatologia in due macrogruppi:

  • Sintomi tipici degli episodi ipomaniacali:
    • Sensazione esagerata di felicità e benessere (euforia);
    • Marcato ottimismo;
    • Estrema autostima;
    • Tendenza alla loquacità (parlare più del solito);
    • Scarsa capacità di giudizio, con conseguente rischio per la propria incolumità (il soggetto tende a compiere gesti pericolosi o comportamenti irresponsabili);
    • Rapidità di pensiero;
    • Tendenza all’attività fisica smodata;
    • Scarso bisogno di dormire;
    • Incapacità di concentrazione;
    • Agitazione motoria;
    • Tendenza alla distrazione;
    • Comportamenti agitati o irritabili;
    • Aumentata produttività;
    • Particolare volontà a voler raggiungere determinati obiettivi o risultati;
    • Comportamenti impulsivi.
  • Sintomi tipici degli episodi depressivi:
    • Tendenza al pianto;
    • Irritabilità e nervosismo;
    • Tristezza;
    • Mancanza di speranza e senso di vuoto;
    • Disturbi del sonno, insonnia;
    • Irrequietezza;
    • Senso di inutilità;
    • Senso di colpa;
    • Fatica e lentezza nel fare le cose;
    • Difficoltà di concentrazione;
    • Perdita di interesse nelle attività che di solito davano piacere (anedonia);
    • Stanchezza, debolezza o mancanza di energia (astenia);
    • Disforia (sentimenti spiacevoli, come tristezza, inquietudine, senso di frustrazione e pessimismo, tensione e irritabilità);
    • Variazioni di peso;
    • Aggressività;
    • Angoscia;
    • Calo del desiderio sessuale;
    • Sintomi depressivi;
    • Pensieri suicidi.

I sintomi più rari del bipolarismo ciclotimico, invece, possono comprendere:

  • Anoressia;
  • Aumento dell’appetito;
  • Comportamento suicidario;
  • Isolamento sociale;
  • Perdita di peso;
  • Sonnolenza;
  • Dromomania (bisogno di vagare da un posto all’altro);
  • Somatizzazione.

Disclaimer: le informazioni circa la sintomatologia non sono da considerarsi esaustive.

Le cause specifiche che portano allo sviluppo della ciclotimia sono tuttora sconosciute. Tuttavia, gli esperti pensano che il disturbo possa esordire da una combinazione di diversi fattori. In particolare:

  • Fattori ereditari: secondo diversi studi su casi clinici, la ciclotimia sembra avere una certa ricorrenza all’interno della stessa famiglia. I pazienti analizzati presentano un parente più o meno lontano affetto dallo stesso disturbo. Questo ha indotto i ricercatori a pensare ad una causa di tipo genetico-ereditario. Tuttavia, questa ipotesi necessita di ulteriori ricerche per essere confermata.
  • Fattori biochimici: secondo alcuni esperti, la ciclotomia potrebbe essere frutto di alcune alterazioni biochimiche che avvengono all’interno del cervello. Tuttavia, per determinare nello specifico quali processi siano determinanti nello sviluppo del disturbo, anche questa ipotesi necessita di ricerche più approfondite.
  • Fattori ambientali: durante lo studio di casi clinici, gli esperti hanno constatato la presenza di esperienze particolarmente traumatiche, malattie molto gravi, storia di abusi (fisici o psicologici) o lunghi periodi di stress, vissuti in precedenza dai pazienti. Sembrerebbe, quindi, che il disturbo possa essere causato da vicende sconvolgenti e mai affrontate o superate, accadute nel passato.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Come già accennato, il soggetto che soffre di ciclotimia sperimenta episodi ipomaniacali e mini-depressivi, della durata di pochi giorni. Il decorso della patologia è molto fluttuante e meno grave rispetto al disturbo bipolare maggiore.

Durante il periodo ipomaniacale, il soggetto è estremamente di buon umore, euforico, e tende a dormire poche ore (meno di 6). È pervaso da un ottimismo eccessivo ed ha la sensazione che tutto sia possibile. Ha difficoltà a stare fermo, in quanto pieno di energie. È spesso imprevedibile e agisce impulsivamente, fino ad attuare comportamenti considerati a rischio per la sua incolumità. Sul piano lavorativo, invece, risulta instancabile e pieno di nuovi progetti.

Durante il periodo mini-depressivo, invece, il soggetto vede un drastico abbassamento del tono dell’umore, che tuttavia non rappresenta una depressione grave. Si sente triste, debole e stanco e ha difficoltà a concentrarsi. Ogni attività, anche la più banale, viene percepita come estremamente faticosa. Il soggetto sperimenta sentimenti di pessimismo e colpa e perde interesse per tutte quelle attività che prima gli interessavano o che gli davano piacere.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.

I repentini sbalzi d’umore, caratteristici della ciclotimia, possono influire negativamente non solo sulle relazioni interpersonali, ma anche su quelle amorose. Spesso, il disturbo è causa di crisi di coppia e frequenti rotture sentimentali. D’altro canto, non potrebbe essere altrimenti, vista l’ambivalenza dei comportamenti del soggetto, che alterna momenti di estrema dolcezza e affetto a periodi di mancanza di empatia, sintomi depressivi, nervosismo e aggressività. Queste difficoltà relazionali si possono incontrare anche quando si parla di ciclotimia e sessualità. Infatti, gli episodi mini-depressivi vedono un importante calo del desiderio, mentre durante quelli ipomaniacali è possibile assistere a manifestazioni di ipersessualità. Tutti questi fenomeni possono minare l’equilibrio di coppia, nonché la salute mentale del partner che viene frequentemente sottoposto a stress eccessivo.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Per alcuni individui, il disturbo ciclotimico può contribuire al successo negli affari, alla propria realizzazione, alla leadership e ad aumentare la creatività artistica. Tuttavia, la ciclotimia provoca conseguenze molte dannose per l’individuo, che si ripercuotono su tutti gli ambiti della propria vita, da quello personale, a quello relazionale, a quello sociale, a quello professionale, a quello economico. Infatti, spesso il soggetto ciclotimico conduce una vita lavorativa o scolastica molto instabile, tende a cambiare residenza di frequente e in maniera impulsiva, interrompe ripetutamente relazioni sentimentali e, talvolta, abusa di alcol o farmaci.

Inoltre, nel caso in cui il disturbo non fosse trattato adeguatamente, il soggetto potrebbe incorrere in diverse complicanze, quali:

  • Comparsa di problemi emotivi, che possono compromettere la qualità di vita;
  • Tendenza o maggiore probabilità a sviluppare il disturbo bipolare;
  • Abuso di alcol o sostanze stupefacenti;
  • Tendenza a sviluppare disturbi d’ansia.

Disclaimer: le informazioni proposte non sono necessariamente esaustive.

Il disturbo ciclotimico viene diagnosticato da uno psicologo o uno psicoterapeuta in sede di colloquio clinico. L’esperto, oltre a confermare la diagnosi attraverso i criteri diagnostici del DSM-5, si avvale in genere di alcuni test per la ciclotimia, quali:

  • Internal State Scale (ISS): si tratta di una scala per la valutazione dei diversi disturbi bipolari, compresa la ciclotimia. Valuta la presenza di sintomi depressivi e maniacali.
  • Beck Depression Inventory (BDI): si tratta di un test di autovalutazione per la diagnosi della depressione.
  • Mania Rating Scale (MRS): si tratta di una scala di valutazione che l’esperto adotta per esplorare i vari sintomi di episodi maniacali, dalle fasi più lievi a quelle più severe.

Disclaimer: l’elenco fornito potrebbe non essere esaustivo.

Secondo il DSM-5, i criteri diagnostici per formulare una diagnosi di disturbo ciclotimico comprendono:

  • Presenza di numerosi episodi ipomaniacali e periodi con sintomi depressivi, che non soddisfano i criteri di depressione maggiore, per almeno 2 anni. La durata scende a 1 anno nel caso di bambini e adolescenti.
  • Durante questo periodo di 2 anni (1 per bambini e adolescenti), il lasso di tempo più lungo in cui il paziente gode di buona salute, quindi privo di sintomi maniacali o depressivi, è di 2 mesi.
  • Durante i primi 2 anni di malattia (1 per bambini e adolescenti), non è stato presente un episodio depressivo maggiore, maniacale o altro.
  • I sintomi maniacali o depressivi del paziente non sono riconducibili ad altri disturbi, come il disturbo schizoaffettivo, e non sono sovrapposti a schizofrenia, disturbo schizofreniforme, disturbo delirante o disturbo psicotico non altrimenti specificato.
  • I sintomi non devono derivare da una patologia o condizione medica (per esempio, ipertiroidismo), né dall’uso di alcuna sostanza, come farmaci o droghe.
  • I sintomi causano al paziente disagio significativo, nonché compromissione del funzionamento lavorativo, sociale o personale.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi necessariamente esaustive.

Visto che la ciclotimia è considerata il precursore del disturbo bipolare vero e proprio, un trattamento adeguato e tempestivo si rivela di fondamentale importanza. Nonostante si tratti di una condizione generalmente cronica, l’intervento terapeutico può alleviarne i sintomi e prevenirne le complicanze. Infatti, lo scopo di queste terapie riguarda la riduzione del rischio di sviluppare il disturbo bipolare, la riduzione della frequenza e della severità dei sintomi, il miglioramento delle condizioni di vita del paziente, la prevenzione di possibili ricadute e il trattamento di eventuali dipendenze da alcol o sostanze stupefacenti.

In linea generale, il trattamento più indicato in caso di ciclotimia è la psicoterapia. Gli approcci e le tecniche possono essere molteplici, quali:

  • Terapia cognitivo-comportamentale: ha l’obiettivo di aiutare il paziente a identificare e dominare i pensieri distorti e i comportamenti disfunzionali, caratteristici degli episodi ipomaniacali e mini-depressivi, trasformandoli in pensieri e comportamenti sani e funzionali.
  • Terapia interpersonale: considerando che la ciclotimia possa aver avuto origine da situazioni di stress emotivo o fisico e rapporti problematici con le altre persone, vissuti in precedenza, questa terapia è volta ad indagare quali relazioni interpersonali possano aver contribuito ad innescare il disturbo, trovando così un modo efficace per affrontare la situazione e risolverla.
  • Terapia interpersonale e dei ritmi sociali: si tratta di una variante della terapia interpersonale sopracitata, con l’aggiunta di un trattamento volto alla stabilizzazione dei ritmi di sonno e veglia del paziente, in quanto è risaputo che una routine quotidiana stabile porti giovamento alla salute mentale del soggetto.
  • Terapia psicodinamica: ha l’obiettivo di comprendere i motivi e i conflitti interiori che influenzano negativamente il comportamento e le emozioni del paziente, basandosi sulla comprensione dell’inconscio e delle relazioni interpersonali del soggetto.
  • Terapia di gruppo: la condivisione della propria esperienza con persone che hanno vissuto e che sono affette dallo stesso disturbo aiuta i pazienti a sostenersi a vicenda durante il percorso di guarigione, nonché a trovare strategie utili per la gestione quotidiana dei sintomi.
  • Terapia familiare: ha lo scopo di istruire la famiglia circa la natura della patologia e di come comportarsi, aiutare e sostenere il paziente durante e dopo il periodo di cura.

Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, non sono previsti farmaci da utilizzare specificatamente per curare la ciclotimia. Tuttavia, esistono casi in cui possano essere prescritti psicofarmaci per trattare pazienti ciclotimici, in particolare antidepressivi e stabilizzatori dell’umore. Più che curare la patologia, questi sono volti al trattamento della sintomatologia.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Oltre alla psicoterapia e ai trattamenti proposti dal professionista, è bene:

  • Seguire scrupolosamente quanto consigliato dal medico, senza saltare le sedute dallo psicoterapeuta o la somministrazione di eventuali farmaci prescritti, così da prevenire eventuali ricadute;
  • Evitare di consumare bevande alcoliche o fare uso di sostanze stupefacenti, in quanto causano sbalzi d’umore che possono peggiorare le condizioni del paziente;
  • Consultare il proprio medico prima di assumere altri medicinali, in quanto potrebbero causare interazioni farmacologiche;
  • Fare regolare attività fisica, in quanto permette il rilascio di endorfine e, quindi, di apportare benefici al tono dell’umore;
  • Dormire a sufficienza e avere orari regolari, in quanto la mancanza di sonno influisce negativamente sull’umore;
  • Tenere un diario in cui appuntare gli sbalzi d’umore, i sintomi e tutti gli eventi che possano contribuire al peggioramento della condizione, così da poter identificare meglio la sintomatologia con il proprio psicoterapeuta.

Disclaimer: l’elenco fornito non intende in alcun modo sostituirsi al parere medico, ma è solo a scopo illustrativo.

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